Togo: l'Università di Lomé si ispira alla governance cinese per lo sviluppo sostenibile

Pubblicato il 28/03/2025 | La rédaction

Togo

Martedì scorso, l'Università di Lomé ha dato il via a un workshop di feedback su tre seminari organizzati in Cina nel 2024, a cui hanno partecipato delegazioni del Togo. La cerimonia di apertura è stata presieduta dal professor Adama Kpodar, presidente dell'Università, alla presenza di Weidong Chao, ambasciatore cinese in Togo. L'obiettivo di questa iniziativa è quello di condividere le lezioni apprese da questi incontri, che si sono tenuti in Cina alla fine del 2024, con una cinquantina di partecipanti.

Organizzato dal Centro di ricerca Cina-Africa (CRCA), l'evento ha riunito accademici e funzionari ministeriali. Il seminario fa parte di un'ambiziosa iniziativa volta a decifrare il modello cinese e a trarne insegnamenti applicabili allo sviluppo del Togo.

I tre seminari - "Modernizzazione in stile cinese", "Dialogo tra think tank africani" e "Governance in stile cinese" - hanno offerto ai partecipanti togolesi un accesso privilegiato al funzionamento di una potenza globale. "L'obiettivo era capire come la Cina strutturi i suoi sistemi per uno sviluppo armonioso e sostenibile", ha spiegato il professor Joseph Tsigbé, direttore del CRCA.

Al centro delle discussioni, sono stati evidenziati i tre pilastri del successo cinese: una visione a lungo termine, una strategia rigorosa e un'immancabile disciplina. La signora Batchabani Abidé, capo divisione del Ministero dell'Amministrazione territoriale, ha illustrato questo approccio: "In Cina, la natura non è una barriera: Quando ci sono ostacoli, lo Stato interviene costruendo infrastrutture adeguate, perforando montagne e fiumi per sviluppare ogni territorio". È una lezione che ritiene essenziale per il Togo, dove le sfide infrastrutturali persistono".

L'evento è stato caratterizzato anche da un appello all'azione. "Questi risultati non devono rimanere nei rapporti, ma ispirare politiche e azioni concrete", ha sottolineato il professor Tsigbé, insistendo sulla necessità di diffondere ampiamente queste conoscenze. Questo sentimento è condiviso dal professor Kpodar, che vede questa cooperazione come un'opportunità unica: "Abbiamo dalla nostra parte una potenza economica che ci tende la mano in uno spirito di partenariato. È nostra responsabilità cogliere questa opportunità con saggezza". "

Da parte cinese, l'ambasciatore Weidong Chao ha ribadito l'impegno del suo Paese: "La Cina è disposta a condividere le sue filosofie di incoronazione e le sue esperienze di sviluppo. Ma fondamentalmente, la nostra politica è chiara e inequivocabile: sosterremo sempre i Paesi africani affinché esplorino autonomamente le condizioni più adatte a loro". Una promessa di autonomia che risuona con le aspirazioni del Togo".

Tra pianificazione centralizzata, indipendenza energetica e integrazione dei cittadini, il modello cinese affascina e interroga. Per i partecipanti, la sfida è chiara: adattare questi principi a un contesto locale caratterizzato da sfide socio-politiche ed economiche proprie. Mentre le relazioni sino-togolesi, forgiate dal 1972, continuano a dare frutti nel campo dell'istruzione e della ricerca, questo workshop potrebbe aprire la strada a una nuova governance in Togo. Non resta che trasformare queste lezioni in azioni.

Fonte: icilome.com/


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