Ciad/Malaria in Ciad: la sensibilizzazione è la chiave per salvare vite umane
La malaria rimane una delle principali cause di morte in Ciad, soprattutto tra i bambini e le donne in gravidanza. Secondo il Ministero della Sanità pubblica, ogni anno si registrano migliaia di casi, mettendo a dura prova il sistema sanitario. Di fronte a questo flagello, le autorità sanitarie e i loro partner si stanno concentrando sulla sensibilizzazione e sulla prevenzione a livello di comunità come leve principali.
"La lotta contro la malaria non consiste solo nel curare i malati. Inizia con l'informazione e la prevenzione", spiega il dottor Mahamat Ousmane, medico del Programma nazionale di controllo della malaria (PNLP). "Quando le persone capiscono l'importanza di usare le zanzariere e di pulire l'ambiente in cui vivono, il numero di casi diminuisce notevolmente". "
Nei quartieri periferici di N'Djamena, le campagne comunitarie si stanno moltiplicando. L'infermiera Hapsita Adam, fortemente coinvolta in queste iniziative, sottolinea l'importanza dell'educazione sanitaria: "Andiamo di casa in casa per spiegare alle famiglie che la malaria non è inevitabile. Molte persone pensano ancora che sia una malattia inevitabile legata alla stagione delle piogge. Mostriamo loro che dormire sotto una zanzariera impregnata, coprire i vasi d'acqua e consultare rapidamente un centro sanitario può salvare la vita". "
Allo stesso tempo, squadre di operatori sanitari irrorano regolarmente le case e le aree a rischio. Questa operazione, nota localmente come "pompaggio", ha lo scopo di distruggere i siti di riproduzione e ridurre la presenza di vettori di zanzare. "L'irrorazione è una misura complementare alla distribuzione delle zanzariere. Aiuta a ridurre la densità delle zanzare, soprattutto durante la stagione delle piogge", sottolinea un operatore sanitario.
Anche i leader religiosi e tradizionali sono coinvolti nell'opera di sensibilizzazione. "Quando l'imam o il capo del quartiere parla di malaria, la gente ascolta e segue i suoi consigli", dice Amina Djibrine, volontaria di una ONG locale.
Nonostante questi progressi, rimangono alcuni ostacoli: la mancanza di zanzariere in alcune aree remote, il frequente ricorso a rimedi tradizionali e consultazioni tardive, che a volte portano a complicazioni fatali. Consapevoli di queste realtà, gli operatori della sanità pubblica chiedono sforzi ancora maggiori per sensibilizzare l'opinione pubblica, in particolare attraverso le stazioni radio comunitarie e i social network. "La malaria è prevenibile e curabile. Ma per vincere questa battaglia, ognuno deve assumersi la responsabilità della propria protezione", afferma il dottor Ousmane.
Strategie e azioni recenti
Sono state messe in atto misure su larga scala per combattere il flagello:
- Nel marzo 2025 è stata lanciata una grande campagna nazionale che combina la distribuzione di zanzariere impregnate, la sensibilizzazione e il miglioramento della diagnosi e del trattamento.
- Nell'aprile 2025, in occasione della Giornata mondiale della malaria, il Ministero della Salute ha ribadito l'obiettivo di eliminare la malattia entro il 2030.
- Nel maggio 2025 sono stati organizzati diversi seminari di formazione per migliorare le competenze degli operatori sanitari e introdurre il trattamento preventivo intermittente (IPT) a livello comunitario, rivolto principalmente alle donne in gravidanza.
Con la stagione delle piogge in pieno svolgimento, la combinazione di sensibilizzazione, distribuzione di zanzariere, campagne di irrorazione e nuove strategie sanitarie rimane uno strumento essenziale per salvare vite umane e alleviare il peso della malaria sulle famiglie ciadiane.
Fonte: www.alwihdainfo.com/