Partenariato Tunisia-Italia: zone biologiche per sostenere 2.200 persone
Venerdì scorso, funzionari tunisini e italiani hanno concluso la prima fase del progetto di elaborazione di uno studio per la creazione di zone biologiche pilota nelle regioni di El Haouaria, Hazoua, Majel Belabbès, Sejnane e Kesra. Il progetto porterà benefici diretti a circa 2.200 persone.
Alla cerimonia di chiusura di questa prima fase hanno partecipato Hamadi Habib, Segretario di Stato per le Risorse Idriche, Alessandro Brunas, Ambasciatore italiano in Tunisia, il Direttore del Centro Internazionale di Studi Agronomici del Mediterraneo (CIHEAM) di Bari e il Direttore della Federazione Internazionale dei Movimenti per l'Agricoltura Biologica in Europa (IFOAM).Alla cerimonia di chiusura di questa prima fase hanno partecipato Hamadi Habib, Segretario di Stato per le Risorse Idriche, Alessandro Brunas, Ambasciatore italiano in Tunisia, il Direttore del Centro Internazionale di Studi Agronomici del Mediterraneo (CIHEAM) di Bari e il Direttore della Federazione Internazionale dei Movimenti per l'Agricoltura Biologica in Europa (IFOAM).
Durante questa fase iniziale, è stato effettuato uno studio approfondito e una diagnosi delle aree target per gettare le basi della seconda fase, prevista per l'inizio del 2025. Questa fase fornirà supporto materiale e tecnico a circa 2.200 beneficiari diretti, con l'obiettivo di sviluppare l'agricoltura biologica e promuovere settori complementari. L'obiettivo finale è quello di far riconoscere ufficialmente queste aree come centri di produzione biologica.
Hamadi Habib ha sottolineato l'importanza strategica dell'agricoltura biologica, che svolge un ruolo chiave nell'economia nazionale e nello sviluppo delle esportazioni.
La Tunisia si distingue come leader mondiale in questo campo e rimane l'unico Paese africano e arabo riconosciuto come esportatore di prodotti biologici nell'Unione Europea (dal 2009), nel mercato svizzero (dal 2011) e nel Regno Unito (dal 2020). Questo riconoscimento si basa sull'affidabilità del marchio biologico tunisino e sull'efficacia del suo sistema di controllo e tracciabilità.
Il Segretario di Stato ha inoltre sottolineato l'importanza della cooperazione italo-tunisina a sostegno dell'agricoltura in generale e dell'agricoltura biologica in particolare. Questo partenariato si concretizza in un programma di zone biologiche pilota, volto a promuovere questo settore cruciale. L'obiettivo è anche quello di incoraggiare lo sviluppo economico e sociale locale, rafforzare l'economia circolare e stimolare gli investimenti in settori quali l'agricoltura biologica, l'ecoturismo e l'artigianato.
Ha concluso affermando che questo tipo di iniziativa contribuirà ad approfondire le relazioni tra la Tunisia e l'Italia, promuovendo lo scambio di know-how e ponendo le basi per un partenariato ambizioso negli anni a venire.
Fonte: lapresse.tn/