Francia/ L'intelligenza artificiale al servizio dello sviluppo sostenibile: un potenziale riconosciuto ma poco sfruttato dalle aziende

Pubblicato il 08/08/2024 | La rédaction

Francia

L'intelligenza artificiale (AI) viene talvolta presentata come la soluzione miracolosa che ci permetterà di affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile. I professionisti del settore non ne sono così sicuri. La nostra recente indagine su oltre 400 responsabili IT in Francia e nel Regno Unito, i cui risultati sono stati presentati al Senato francese, rivela un quadro contrastante.

Il barometro "AI e imprese", emerso da questo sondaggio, mostra certamente che le imprese sono complessivamente ottimiste. Il 54% degli intervistati ritiene che l'AI abbia un impatto positivo in termini di sviluppo sostenibile. Le aree di applicazione più citate sono la riduzione delle emissioni di gas serra, la gestione dei rifiuti e l'ottimizzazione della catena di approvvigionamento.

Tuttavia, le percezioni variano notevolmente da un settore all'altro. Tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, la salute, l'istruzione, l'energia e l'industria sono considerati i settori in cui l'IA potrebbe avere l'impatto più significativo. Nel settore sanitario, l'IA è considerata uno strumento promettente per migliorare la diagnosi e personalizzare le cure. Nel campo dell'istruzione, potrebbe consentire di adattare meglio l'apprendimento alle esigenze individuali. Nell'energia, la tecnologia è considerata un mezzo per ottimizzare la produzione e la distribuzione di energie rinnovabili. Nell'industria, è vista come una leva per sviluppare processi più sostenibili.

Tuttavia, il barometro "AI e Business" evidenzia anche dei punti oscuri. Alcuni SDG, come la conservazione della vita acquatica e terrestre, sono raramente citati come aree di applicazione. È possibile un approccio più globale?

Aziende non sufficientemente consapevoli

In realtà, solo il 36% delle aziende monitora il consumo energetico dei propri sistemi di IA. Ancora più preoccupante è il fatto che appena il 29% misura le proprie emissioni nette di gas serra legate all'IA. Questa discrepanza tra le ambizioni dichiarate e la realtà delle pratiche solleva una serie di preoccupazioni. Spesso si traduce in prestazioni ambientali deludenti. Microsoft ne è un esempio. Sebbene l'azienda si sia impegnata nel 2020 a dimezzare le proprie emissionidi CO2 entro il 2030, il suo rapporto di sostenibilità 2024 rivela che le emissioni indirette di gas serra sono aumentate del 30,9% rispetto al 2020. Questo aumento è dovuto principalmente all'espansione dei data center necessari per supportare le tecnologie AI.

Le aziende stanno affrontando anche importanti sfide etiche. Solo il 28% dispone di strumenti per individuare o risolvere i problemi etici legati all'IA. Il 18% ha già dovuto interrompere o modificare un progetto di IA per motivi etici.

Le principali preoccupazioni riguardano la riservatezza dei dati, la trasparenza delle decisioni dei modelli e l'impatto sociale. Queste questioni sono particolarmente importanti quando si tratta di utilizzare gli algoritmi per obiettivi di sviluppo sostenibile, che spesso coinvolgono dati sensibili e decisioni che hanno un impatto significativo sulle persone. È il caso, ad esempio, dell'uso dell'IA per ottimizzare il consumo energetico nelle città intelligenti.

Lo studio mette in evidenza anche un'evidente mancanza di formazione, non solo sugli aspetti tecnici ma anche sulle implicazioni etiche, sociali e ambientali dell'IA. Attualmente, solo il 30% delle aziende offre formazione sull'uso etico dell'IA. Questa lacuna può avere conseguenze importanti. Senza una buona comprensione delle implicazioni etiche e ambientali dell'IA, le aziende corrono il rischio di sviluppare soluzioni che, sebbene innovative, potrebbero avere effetti negativi inaspettati sulla società o sull'ambiente.

Dalla consapevolezza all'azione

Affinché l'IA sia all'altezza delle sue promesse in termini di sviluppo sostenibile, è necessario affrontare una serie di sfide identificate nel barometro. Innanzitutto, dobbiamo essere in grado di misurare con precisione il loro impatto ambientale e sviluppare metodi standardizzati per valutare il consumo di energia e le emissioni di gas serra durante l'intero ciclo di vita dei sistemi di IA. L'esempio di Microsoft dimostra l'importanza di questa misurazione precisa per raggiungere gli obiettivi climatici.

In secondo luogo, è necessario impegnarsi per integrare sistematicamente le considerazioni etiche. Ciò significa mettere in atto quadri formali e sviluppare strumenti per individuare e correggere le distorsioni nei modelli di IA. Abbiamo anche menzionato la necessità di una formazione massiccia dei dipendenti, che dovrebbe essere interdisciplinare, combinando le competenze tecniche nell'IA con una comprensione avanzata delle sfide dello sviluppo sostenibile.

Infine, dobbiamo lavorare a stretto contatto con i decisori politici per stabilire un quadro di riferimento che incoraggi un'IA responsabile. Ciò potrebbe includere, ad esempio, incentivi per le aziende che sviluppano soluzioni di IA sostenibili.

Lo studio dimostra che siamo a un punto di svolta. Le aziende riconoscono il potenziale dell'IA per lo sviluppo sostenibile, ma ora devono passare dalla consapevolezza all'azione concreta. Lo sviluppo di un'IA sostenibile può essere realizzato anche attraverso la ricerca. Uno studio ha recentemente dimostrato la superiorità dei modelli di IA rispetto a quelli tradizionali nel prevedere le emissioni di gas serra dei Paesi.

Fonte: theconversation.com/


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