Italia/Parità di genere: gli studenti italiani di 13-14 anni più sensibili all'argomento

Pubblicato il 30/11/2023 | La rédaction

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Inoltre, prestano maggiore attenzione ai diritti dei gruppi di immigrati e non immigrati e all'ambiente e sono più consapevoli dell'importanza della democrazia, anche se sono critici nei confronti del sistema politico.

Attenti ai diritti degli immigrati e dell'ambiente, consapevoli dell'importanza della democrazia, anche se critici nei confronti del sistema politico. È questo il quadro che emerge dall'IEA ICCS (International Civic and Citizenship Education Study), il più grande studio internazionale mai realizzato sull'educazione civica e alla cittadinanza tra i ragazzi di 13-14 anni in Italia. Hanno partecipato 224 scuole, 2.400 insegnanti e circa 4.900 studenti.

In effetti, l'83% degli studenti italiani - rispetto al 74% a livello internazionale - concorda sul fatto che la democrazia "rimane la migliore forma di governo per il loro Paese". Inoltre, gli studenti italiani si dichiarano più propensi a partecipare alle elezioni in futuro rispetto alla media internazionale, anche se i risultati sono in calo rispetto ai cicli precedenti.

Agli studenti è stato chiesto di indicare in che misura si fidano di alcuni gruppi e istituzioni, come il governo nazionale, il parlamento, i media tradizionali e i tribunali. In Italia, la fiducia nei media tradizionali (-15%) e nel Parlamento (-13%) è diminuita di oltre 10 punti percentuali rispetto al passato. La partecipazione politica attesa degli studenti italiani è superiore alla media internazionale e costante rispetto al 2016.

Gli studenti italiani di tredici e quattordici anni sembrano anche essere più aperti all'immigrazione rispetto ai loro coetanei stranieri. Per loro, "i figli degli immigrati dovrebbero avere le stesse opportunità educative degli altri bambini", "gli immigrati dovrebbero avere gli stessi diritti degli altri abitanti del Paese, dovrebbero poter conservare i propri usi e costumi". Infine, ritengono che "gli immigrati che vivono in un Paese da diversi anni dovrebbero avere la possibilità di votare alle elezioni", anche perché "portano molti benefici culturali, economici e sociali".

In generale, la ricerca rivela che, sia in Italia sia all'estero, dove lo status socio-economico delle famiglie è più elevatogli studenti hanno dimostrato, in media, un livello di conoscenze civiche più elevato rispetto agli studenti con uno status socio-economico inferiore. Anche il numero di libri presenti in casa e l'occupazione dei genitori hanno avuto un impatto significativo, mentre il livello di istruzione dei genitori ha avuto un impatto minore.

Fonte: www.rainews.it/


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